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S.E.Mons. Luigi Conti incontra Diaconi ed Aspiranti al diaconato

Diaconato Permanentedi Manuela Marini

 

Domenica 11 luglio u.s., le famiglie dei diaconi e degli aspiranti al diaconato permanente guidate da S.E. Mons. Luigi Conti hanno trascorso una serena giornata di riflessione, preghiera e convivialità nell’accogliente cornice della casa San Lorenzo. I ragazzi hanno potuto godere di un clima festoso approfittando anche del giardino messo a loro completa disposizione.

 

Dopo la recita delle Lodi che ha favorito sin dall’inizio un clima molto positivo, Mons. Conti ha introdotto il tema della Correzione fraterna allo scopo di chiarirne l’importanza e la dinamica.

Partendo dai capitoli 3 e 4 della Genesi – il peccato originale e la vicenda di Caino e Abele – si è riflettuto come ogni uomo abbia in sé un’ontologica spinta al male, come viene mirabilmente espresso dalle parole del re Davide nel Salmo 51 (50). Esaminando poi Mt18 ci si è soffermati sulla correzione fraterna nella Chiesa (segnatamente vv. 15-20). Proseguendo, poi con il parlare della tentazione di chiarire. “Quando c’è un errore da parte di un fratello, anche se non ci si può esimere dall’esprimere un giudizio, possiamo scegliere se dare un giudizio di condanna o per la salvezza. Se davvero desideriamo custodire l’altro ci sottomettiamo, cioè ci mettiamo sotto, nella posizione del servo; ricordando che non è facile farsi servire (cfr la reazione di Pietro in Gv 13) perché l’orgoglio è insito in ogni uomo”.

Mons. Conti ha quindi illustrato le vie che conducono alla correzione fraterna.

La prima è l’Eucarestia descritta in Mt 18,19 “riuniti nel Suo nome”, sia come memoria rituale (1Cor 11,23-33), sia come memoria diaconale (Gv 13,1-20).

La seconda via è il perdono e l’accettazione della persona così com’è (cfr Mt 18,21-22) collegabile alla terza via che si esprime nel portare i pesi gli uni degli altri.

La quarta via è quella del tenere ciò che è buono (1Ts 5,19-21).

La quinta è quella della pagliuzza e della trave (Lc 6,39-45) e l’ultima via è quella della “misura” della misericordia (Lc 6, 36-38).

 

La pausa pranzo è stato un bellissimo momento di comunione, collaborazione e convivialità che ha contribuito a creare un clima ancora più festoso di amicizia nel Signore.

 

Nel pomeriggio Gina Tonucci, Vice-presidente della Caritas diocesana, ha incontrato la “comunità diaconale” per illustrare l’ampiezza e la complessità di azione della caritas spiegandone le odierne difficoltà. La Caritas è una realtà grande, collegata a tutte le altre realtà diocesane, in cui si è sempre data molta importanza alla formazione e che in questo momento ha difficoltà a reperire risorse umane, soprattutto, quelle professionalmente qualificate.

I presenti hanno risposto manifestando attenzione e sensibilità e qualcuno ha dato disponibilità per dei servizi secondo le competenze professionali.

S.E. Mons. Conti ha quindi chiarito la differenza fra diaconato e volontariato e messo l’accento su come, nel tempo, si è perso il concetto di gratuità; concludendo che laddove c’è un bisogno lo Spirito ha già suscitato un carisma corrispondente che si tratta di individuare.

 

Alla conclusione dell’incontro con Gina, ci si è interrogati sulla vita della Chiesa. L’Arcivescovo ha messo in luce come, a suo avviso, si stia realizzando il progetto di purificazione della Chiesa iniziato con Giovanni Paolo II e che Benedetto XVI, suo collaboratore, sta portando avanti. Sì, la Chiesa è in crisi, ma è una crisi costruttiva che può riportare alle radici del Cristianesimo. “La vera urgenza è l’annuncio del Vangelo, dire Gesù Cristo nel nostro mondo occidentale, e questo si può realizzare attraverso un’alleanza fra presbiteri e famiglie. È giunto il momento di aiutare i sacerdoti e i parroci ad evangelizzare gli adulti, partendo dalle famiglie”. Si sono condivisi alcuni aspetti positivi di questa crisi - ci si libera da molti peccati; molti giovani stanno ri-evangelizzando le loro famiglie d’origine; si avverte la necessità per i presbiteri di essere vicini ai giovani e alle famiglie – e anche alcune contraddizioni che esistono tra una visione della Chiesa come apparato di un potere temporale e come portatrice di valori anche umani.

 

Mons.Conti ha concluso l’analisi chiedendo di considerare la chiamata alla diaconia come un dono che può cambiare e rinnovare la Chiesa e, richiamando la riflessione del mattino, specialmente attraverso il perdono e la custodia del fratello.

 

La giornata ha avuto il suo compimento nella Celebrazione della santa Messa presieduta da S.E. Mons Conti nell’attento ascolto della Parola e nella lode al Signore.

 

Manuela Marini

Commenti dei lettori
1 commenti presenti
  • Angelo

    20-07-2010 21:48 - #1
    Puntuale il resoconto della giornata. La serenità. l'amicizia e la fraternità si sono espresse al massimo grado. Mi è sembrato di essere da sempre in questa famiglia. Sia ringraziato il Signore che ci ha regalato una giornata così intensa, piena e sicuramente da ripetere.
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