rosone

Riceviamo e pubblichiamo

Lettere dalle Missioni

pubblichiamo le testimonianze di Alice ed Alessandra dal Camerun e dal Brasile

ALICE SCRIVE DAL CAMERUN - 10 OTTOBRE 09

Gli Mbororo sono una popolazione nomade presente in Cameroun, Ciad, Gabon ed ultimamente anche in Kenya. Qualcuno ha scritto che provengono dagli antichi romani. Perseguitati in Egitto dai faraoni, hanno attraversato il Mar Rosso si sono poi dispersi nell'Africa centrale, mischiati quindi agli indigeni sono diventati una popolazione di meticci senza terra. Sono molto diversi dai camerunesi. I corpi sono longilinei, i lineamenti del viso delicati, occhi leggermente a mandorla, naso piccolo e capelli . Quasi nessuno ha i capelli qui, o meglio sono talmente crespi che non riescono a crescere, mentre per loro sono quasi boccolati. Le donne portano le trecce fino a sotto le orecchie, ( un caschetto) ed anche qualche uomo...

Appena arrivata in Cameroun sono rimasta affascinata nel vedere questa gente, la loro eleganza, in questi luoghi dove sembra impossibile, soprattutto per chi vive nella savana senza casa, in continuo movimento. Le donne portano abiti coloratissimi fatti con i classici pagn del luogo, ma con modelli tutti loro, che le donne camerunesi non indossano. Camicia stretta fino alla vita e poi un volant che copre il fondo schiena, la gonna è stretta e lunga fino alle caviglie. Bracciali indossati al di sopra del gomito, collane lunghe fatte di perline multicolori , orecchino al naso e occhi dipinti di blu o di un grigio argentato. Gli uomini indossano pantaloni strettissimi, la classica camicia musulmana fino a sotto le ginocchia, la kefia in testa, il pugnale in vita ed arco e frecce in spalla. Anche loro si adornano con collane, bracciali e per le grandi occasioni rendono il loro sguardo più profondo con un po' di cajal fatto in casa. Credo sia l'ematite battuta, che diventa una polvere grigio argentata. Hanno mandrie di bestiame, le donne solitamente si occupano degli asini e gli uomini delle mucche, dei tori e delle capre, sono molti ricchi, il capo tribù spesso è un aladji, il che significa che è andato almeno una volta alla mecca. I loro bambini vengono spesso rapiti dai banditi, soprattutto in questa stagione, i quali chiedono riscatti molto alti dai sette ai dieci milioni di F. SFA., che vengono pagati per salvare i propri figli. Sono divisi in tribù derivanti dalle diverse etnie, ed ognuna ha il suo capo. Non tutti sono possedenti di bestiame, alcuni lo tengono per conto di altri. Essendo musulmani, gli uomini hanno diverse mogli, la casa è della donna , se casa si può chiamare.Quattro bastoni ricoperti da un telo di plastica, il recinto di spine di acacia, e nel cortile una mensola provvisoria dove sono allineate tutte le pentole, mostra dei regali di nozze. Ogni sera l'uomo va a dormire a turno a casa di una delle sue mogli. Tra di loro si accordano per chi quel giorno deve preparare da mangiare per il marito ed ognuna prepara per i propri figli. Le donne sono molto indipendenti e molo, molto gelose , con una forte personalità. Si occupano dei figli, di tutti i lavori domestici (andare a cercare l'acqua, accendere il fuoco, cucinare),del bestiame che rientra dal pascolo, degli asini, della preparazione e del commercio dello yogurt e del latte. Spesso i matrimoni sono combinati già da piccoli, ma poiché molti di essi non vanno bene, la donna è libera di decidere di cambiare marito o tornare dal padre. La prima volta che ho visto una donna mbororo al mercato sono rimasta stregata, affascinata dalla sua selvaggia eleganza , dal suo volto austero e fine, dallo sguardo libero e fiero tra tanti occhi che la fissavano, la indicavano. Lei è quella che vive nella savana, in una casa in cui neanche una capra vivrebbe, non sa né leggere né scrivere. Speravo di poter entrare in contatto con questo popolo e finalmente ci sono riuscita. Qualche settimana fa ,tramite amici in comune, ho conosciuto un ragazzo olandese, un antropologo, che da qualche anno sta scrivendo il dottorato di ricerca proprio su questa gente,mi ha invitata ad andare con lui qualche giorno in brus dagli mbororo, ed io ho subito accettato. Sabato, in moto, con il GPS al volante siamo partiti verso una meta per me sconosciuta , immersi nella brus, tra alberi di acacia ed il verde che le piogge regalano alla terra in questo periodo. Essere lì tra loro, osservarci a vicenda con occhi stupiti , ricevere l'ospitalità di chi convive con la natura selvaggia, conosce tutto di essa e la rispetta, di chi vive ancora con le proprie tradizioni, lontane anni luce dal nostro mondo europeo. Siamo arrivati con il calar del sole, abbiamo montato la nostra tenda sotto l'albero che il capo tribù ci ha indicato, mentre loro si preparavano per la preghiera delle 18,00.Un mormorio melodioso di voci, una sincronia di lunghi abiti in movimento. Come donna bianca e quindi in questo caso asessuata ho avuto il privilegio di mangiare con gli uomini adulti nella casa del capo villaggio. Bul, riso con yogurt e zucchero, latte caldo e poi durante le chiacchiere del dopo cena il chiai (the molto dolce, bevanda tipica dei musulmani). Mi hanno chiesto cosa faccio in Cameroun, se sono sposata, se ho figli... Quando ho detto la mia età non ci credevano, vedendomi così piccola credevano che fossi ancora una giovane ragazza, mentre invece sono già una donna adulta (per i loro canoni) e quindi si sono meravigliati ancora di più che non fossi sposata e soprattutto che non avessi figli. Si sono poi messi a discutere di un fatto avvenuto in giornata. Qualcuno al villaggio vicino ha denunciatola scomparsa di 4 mucche ed hanno accusato i giovani uomini della tribù di averle rubate. Essi negano e dicono che vengono sempre additati come banditi, quando invece anche loro spesso vengono derubati dai veri banditi. Così hanno deciso che domani andranno al villaggio a discutere con il capo. I giovani uomini partiranno questa notte per raggiungere domani mattina il capo villaggio ed organizzare una riunione,poi li raggiungerà anche il loro capo tribù ed insieme discuteranno la situazione. Intanto le donne sistemano la cucina. Mettono i bambini a letto ed attendono i loro uomini. Quante stelle può contenere il cielo? Sembra così pesante di queste piccole lucine da voler cadere , lampi all'orizzonte. Gli uomini dicono che domani mattina molto presto pioverà e quindi tarderanno ad uscire con il bestiame. Questa notte alle 3,30 siamo invitati a casa del capo per la colazione, essendo ora il ramadm si può mangiare solo dalle 18,00 alle, 4,00 del mattino, poi niente cibo, niente acqua, anche se a noi qualche sorso di latte appena munto, con la schiuma fresca, c'è lo hanno concesso. Colazione con i lampi sempre più vicini e frequenti, i tuoni rimbombano nell'aria, i giovani ragazzi con l'arco in spalla si preparano a partire, mentre lo chef e gli anziani si trattengono un po' con noi, ci dicono di rientrare in tenda prima che il temporale arrivi. Il vento è vicino e loro si preoccupano che nella nostra casa non entri acqua, li rassicuriamo e torniamo in tenda. Ci riaddormentiamo cullati dal ritmico suono delle donne che battono il miglio. La pioggia arriva accompagnata dal solito forte vento, solo il rumore dell'acqua che scende con forza. La tempesta è passata, l'accampamento riprende vita, ed io finalmente posso stare un po' con le donne. Dicono che sembro una bambina, gli piacciono i miei capelli, ma starei meglio con le trecce. Osservano i miei orecchini, bracciali, e poi una di loro mi propone un cambio, un mio bracciale con uno suo, me lo sfila, lo indossa , toglie dal suo avambraccio un bracciale di perline bianche e blu e lo infila nel mio avambraccio. Una donna anziana tira fuori da sotto la camicia il barattolino in cuoio con l' elayner ed un piccolo specchio, si offre di truccarmi. Sono in una cucina senza tempo né confini, in un verde deserto tra queste donne bellissime, vanitose come solo una donna sa essere e dipingo i miei occhi di grigio, con l'aiuto di una vecchia maman, dai denti ingialliti, occhi rugosi, ma vivi, pieni di luce . Con la bul avanzata, riscaldata, sframicata e seccata al sole hanno fatto dei konfleks all'africana che mi hanno offerto in una ciotola di latte caldo. Due giorni sono pochi, ma abbastanza per aumentare la mia curiosità. Una volta ho letto un libro sugli aborigeni australiani, loro si definivano la "vera gente"perché vivevano in simbiosi con la natura,tutto quello di cui avevano bisogno per sopravvivere essa era in grado di donarglielo. Forse anche gli mbororo si sentono la "vera gente" è forse per questo che i loro occhi sono così fieri.

 

Alice

 

ALESSANDRA SCRIVE DAL BRASILE - 20 OTTOBRE 2009

Finalmente sono riuscita a scaricare l´articolo della voce delle Marche, per me é sempre un´emozione molto forte quella di sentire tante persone che mi sono vicine... e ancor di piú quelle persone a cui, anche da lontano e in modo diverso, continuo a camminare insieme.
Mi piacerebbe spesso rendervi tutti piú partecipi di questa esperienza, che peró spesso é fatta anche da tante emozioni che nemmeno a viverle in prima persona si riescono a capire completamente... La difficoltá della lingua, la paura di non farcela, di non essere in grado e subito dopo la sorpresa quando, giá con un po´di senso di frustrazione per le cose che non sono riuscita a comunicare, mi rendo conto che quelle cose sono arrivate lo stesso, che la mia, la nostra presenza é tutt´altro che indifferente, anche quando é solo, semplicemente, presenza.
Oggi ci siamo cimentati per la prima volta nella nostra prima lezione, inglese. Avevo detto alla professoressa che volevo assistere alla sua lezione per vedere come lavorava lei e poi eventualmente darle una mano nelle prossime lezioni, ma dopo 10 minuti eravamo giá soli in aula con i ragazzi! E a quel punto si fa un gran respiro e ci si butta, ed é andata molto meglio di quando pensassi!

Per il Projecto Esperança avevo giá parlato ad Anna Maria (che come sempre vi manda un grande abbraccio) del lavoro che volevo fare per le adozioni, vecchie e nuove e lei mi ha detto che mi dará una mano... ma se mi mandate voi l´elenco probabilmente posso iniziare prima a fare le mie ricerche.
Anna é sempre impegnatissima, non si ferma mai e anche quando sta in casa c´é sempre qualcuno che deve parlare con lei.. tanto per dire, proprio questa mattina é partita per Sao Louis, per un incontro con la governatrice del Maranhao con i direttori delle Scuole Famiglie Agricole e non si sa esattamente quando tornerá, potrebbe essere domani come venerdí... qui i programmi cambiano molto in fretta... Con lei al ritorno ci sará anche Renato!!
Comunque tornando alle adozioni, per le eventuali nuove adozioni Anna MAria pensava di proporre anche l´adozione di un ragazzo della EFA, che spesso hanno piú bisogno dei bambini del Progetto perché vengono da lontano e non tutti riescono a pagarsi 4 viaggi al mese.. pensateci, poi ne parleremo meglio a Natale quando torno...
E sperando che riparta!!
Si, perché io per il momento sono entrata in Brasile con il visto turistico: non potete immaginare quanto sia difficile la burocrazia per il servizio civile internazionale, non esiste un visto specifico per quello e nessuno, neanche dall´Ufficio Nazionale del Servizio Civile, se ne preoccupa; le singole organizzazioni sono lasciate a sé stesse a trovare soluzioni o espedienti per poter permettere ai volontari di rimanere un anno in un altro Paese!
E io che mi lamentavo per le poche informazioni che mi davano!! Mea culpa!

Qui c´é stata grande gioia quando ho comunicato del possibile contributo della provincia per gli attrezzi agricoli.. ce n´é davvero tanto bisogno, di lavoro da fare ce ne sarebbe ancora tanto, anche se dall´inizio di strada ne é stata fatta giá tanta.

Intanto nei momenti morti mi diletto a fare un po´di foto, che metteremo insieme a quelle di Giusi e Luigina per fare la mostra fotografica anche dell´America Latina. Di flora e fauna non ne mancano... solo nel giardino di casa ho giá trovato un´iguana e una specie di tarantola..

Per il momento penso di avervi aggiornato abbastanza, qui a casa stanno allestendo una stanza solo per i computer, adesso speriamo che arrivi presto anche l´ADSL perché tra io, Stefano e Maria Elena quando siamo in casa nessuno riesce piú a telefonare! Dicono che sia a giorni ma siamo nel Nordest del Brasile..!!!
Un abbraccio a tutti

Alessandra.
 

ALESSANDRA SCRIVE DAL BRASILE - 18 OTTOBRE 2009
In questi giorni stiamo cercando di definire un po´meglio quale sará la nostra attivitá. Purtroppo finora siamo riusciti a lavorare solo nella EFA perché c´é stata una serie di feste e ponti per cui il progetto Speranza é stato semi vuoto, ma forse non é poi cosí male, in questo modo abbiamo avuto l´occasione di starci un po´ di piú e conoscere meglio professori e ragazzi
L´idea sarebbe quella di iniziare un corso di alimentazione, partendo magari proprio dai prodotti dell´orto che loro stessi coltivano, farne delle ricette e approfittare per dare un´educazione a un´alimentazione corretta, non immaginate quanto ce ne sia bisogno!!
Penso che sia molto interessante e mi piacerebbe tanto che andasse bene, ma so anche che non dovró aspettarmi troppo, sono ragazzi, adolescenti, e la maggioranza maschi.. dovró anche pensare ad un´alternativa se la cosa non funzionasse.La prossima settimana intanto ci dedicheremo anche ai bambini del progetto Speranza, che tutti i giorni ci svegliano con le loro canzoncine!

Qui a Sucupira la vita scorre in modo piú lento, e perfino io a volte faccio fatica con i loro tempi e le lunghe attese... ma spero che anche a quello mi adatteró in fretta.
Il mio prossimo obiettivo é imparare la strada per andare a scuola in modo da essere un po piú indipendente, con queste strade rosse perdo il senso dell´orientamento!
Anna Maria e Zuleica sono meravigliose, Anna ci accompagna tutti i giorni a scuola e Zuleica ci insegna il portoghese.. e sono delle gran festaiole!!
Per il resto che dire, c´é musica in strada giorno e notte, mi addormento e mi sveglio a suon di "forró", un ballo tipico di qui che ho giá iniziato a imparare e che stasera dopo la cena a casa di Felix torneremo a praticare con i professori della scuola.

Anche stavolta il tempo stringe e il mio turno al computer sta finendo,
vi aggiorneró presto, come sempre Anna Maria mi dice di darvi un grande abbraccio.

 

 

ALESSANDRA SCRIVE DAL BRASILE - 14 OTTOBRE 2009

Sono viva!
Lo so che da quando sono partita sono sparita, ma so anche che Stefania ha provveduto a dare mie notizie e quindi non eravate troppo in pensiero per me...
Qui le comunicazioni sono scarsine e adesso dobbiamo dividerci la connessione e il telefono in 5 che viviamo in questa casa.. quindi bisogna un po adattarsi!
Il viaggio é stato lungo ma tranquillo, e piacevolmente interrotto da 2 giorni a Sao Louis di mare e turismo... tra una visita e l altra di Anna Maria. Anche a Sao Louis la comunicazione era particolarmente difficile, l unica Lan House che ho trovato era praticamente come stare in casa di un ragazzo che aveva 4 o 5 computer... per mandare 2 mail ci ho messo mezzora!
Ci sono tantissimi telefoni pubblici ma non ne funziona neanche uno e quindi mi sono dovuta rassegnare!

Ieri siamo partiti per Sucupira e siamo arrivati ieri sera alle 8, cosí abbiamo conosciuto anche Zuleica che ci stava aspettando a braccia aperte. Alla sera é passato anche Felix.
Oggi siamo stati a vedere il progetto Esperança e poi la EFA, diciamo che stiamo un po tutti prendendo le misure per vedere dove possiamo essere utili.. le proposte non mancano!
Qui adesso non é neanche troppo caldo, ha piovuto un po ieri e un po anche oggi, quindi la temperatura é molto gradevole, le zanzare un po meno! Ma io ho giá montato la mia bellissima zanzariera nella mia bellissima camera!
Mi piace qui, sono ancora un po timorosa per quello che potró e che sapró fare ma é solo il secondo giorno che sono qui, spero che tutto verrá naturale con il tempo e con l impegno. Intanto il mio portoghese sta facendo bei passi avanti, con le lezioni che ci fará Zuleica spero che impareró ancora meglio.
Anna Maria manda un grande bacio a tutti voi e i ragazzi della EFA in particolare mandano un abbraccione a Don GAbriele, LAndo e Monica. Si ricordano benissimo di voi, mi hanno detto che si erano affezionati tanto!
Bene, per oggi penso che il mio turno al computer sia finito, lascio posto agli altri e spero di riaggiornarvi presto.
Non mi sono dimenticata del diario!! Lo sto scrivendo dal primo giorno, ma per queste questioni tecniche purtroppo é nel mio computer e ancora non c´é modo di mandarlo, per una questione di virus e antivirus che spero si risolva presto, altrimenti i giorni si accumulano.... comunque volevo rassicurarvi che il diario c é, anzi, anche per me é un ottimo modo di raccontare tutte le mie sensazioni giorno per giorno, sono talmente tante i questi giorni che se non le raccolgo subito le perdo!
Con questo vi saluto davvero.
A presto
Alessandra da Sucupira do Norte

 

 

 

ALESSANDRA SCRIVE DAL BRASILE - 10 OTTOBRE 2009

Sono a Sao Louis. Ho dovuto cercare un internet point per mandare una mail perché non c'era altro modo di comunicare.... eppure qua non è che sia uno spettacolo, né internet né il computer...
Il resto del viaggio è andato bene, abbiamo fatto un pò di ritardo ma niente di grave. Adesso ci fermiamo qui qualche giorno a casa di una famiglia di amici di Annamaria. La casa è piccola, dormiamo in una stanza con un letto e due amache e ci facciamo la doccia in cortile con il secchio... però è così caldo che è un piacere!!
Oggi visiteremo un pò la città e poi domani andiamo un pò al mare. Non so se ripartiamo domani o lunedì. Qui in Brasile lunedì questo è la festa della patrona, e nel Maranhao, visto che ci sono, fanno vacanza pure martedì!! Un buon inizio direi!!
Spero di avere presto modo di chiamare, sennò appena sono a Sucupira vi faccio sapere così mi chiamate lì a casa... mi sa che Skype per adesso ce lo dovremo scordare.....
Però sono tanto contenta!!!
Appena avrò un attimo di calma vi scrivo di più, adesso sono uscita un pò di fretta perché la padrona di casa aveva già cucinato per pranzo.
Comunque se volete mandarmi sms mi dovrebbero arrivare, non so se ho abbastanza soldi o che, ma io non riesco neanche a fare uno squillo dal mio telefono..
Un bacio.... a presto


Alessandra
 

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