Notiziario Caritas Diocesana

NON SOLO NUMERI

dossier immigrazioneE' stato presentato a Roma e in tutta Italia il dossier statistico immigrazione 2012 curato da Caritas Italiana e Fondazione MIgrantes

 


dossier immigrazioneMilioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri! Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace”.

Questa la riflessione di Papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus nella domenica della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Ispirandosi alla frase del Pontefice, il messaggio che il Dossier Statistico Immigrazione ha scelto per il 2012 è: “Non sono numeri”. Si è voluto così ridare centralità alla dignità degli immigrati in quanto persone.

 

Il Dossier statistico sull’immigrazione realizzato da Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas Diocesana di Roma è stato presentato a Roma e in tutta Italia il 30 ottobre scorso.

 

 

 

 

I dati:

 

 

Nel 2011, i migranti regolari stimati nel nostro territorio nazionale sono stati circa 5 milioni di cui 3.637.724 non comunitari e 1.373.000 comunitari.

Il 61,3 % di essi risiede nel Nord Italia, il 25, 4 % nelle regioni centrali, ed il restante 13,3 % nel Sud.

 

L’Italia continua ad essere anche paese di asilo, con oltre mezzo milione di domande presentate dal 1990 ad oggi. Nel 2011, più di 62 mila persone sono sbarcate dal Nord Africa e più di 37 mila sono state le domande presentate per richiedere asilo. Di queste, poco più di 7 mila sono state accolte, mentre altrettante sono in lista d’attesa nei vari centri di accoglienza.

 

Indipendentemente dalla visione che ognuno ha nella relazione con l’altro, il rapporto tra costi e benefici dell’immigrazione è positivo: i costi per la sanità, la spesa scolastica, la casa, i servizi sociali, i trasferimenti monetari o l’accoglienza e le carceri sono inferiori rispetto ai contributi previdenziali e al gettito fiscale garantiti dagli immigrati (il saldo positivo è stimato intorno a 1,70 miliardi di euro)

 

 

 

 

Nelle Marche

 

 

Nella nostra regione, il lavoro è stato presentato presso la Caritas Diocesana di Ancona, alla presenza di S.E. Mons. Menichelli, del delegato regionale Caritas Marche Mario Bettucci e dei professori Pavolini e Sospiro che hanno curato, insieme ad E. Fusaro, la parte del dossier riferita alle Marche.

L’occasione è stata importante per ribadire come i dati siano importanti per aiutarci a non prendere posizioni a priori sul ruolo degli immigrati nella nostra società.

 

Nella nostra regione, al 31 dicembre 2011, è stata stimata la presenza di 161.000 immigrati regolarmente soggiornanti.

 Il 40 % degli stranieri che vive nelle Marche proviene dall’Europa non comunitaria (Albania, Macedonia ecc.), il 27% proviene dall’Africa, il 26 % dall’Asia ed il 7 % dall’America Latina.

 

Ancona e Macerata sono le province che registrano un maggiore flusso migratorio (rispettivamente il 30% e il 27%) ed il gruppo religioso maggiormente rappresentato è quello cristiano (ortodossi e protestanti: 34%).

 

Nel 2011, per la prima volta, si è stimato un calo della presenza di immigrati nella nostra regione: 2 mila in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato è motivato dalle difficoltà economiche riscontrate dagli stranieri radicati e perfettamente integrati nell’industria marchigiana che è stata però duramente colpita dall’attuale crisi economica.

Propria a causa del difficile momento storico, molti degli immigrati presenti nelle Marche da più di 10 anni, ed ormai pienamente introdotti del sistema produttivo e sociale marchigiano, si ritrovano in una condizione economica simile a quella vissuta al loro ingresso in Italia. Le stesse famiglie immigrate che si erano rivolte per i primi tempi alla Caritas e che poi avevano trovato una loro autonomia, si vedono costrette a bussare nuovamente ai Centri di Ascolto.

 

Se da una parte, diminuisce l’occupazione nell’industria e rallenta il trend di terziarizzazione, si nota, invece, una diffusione dell’occupazione in campo agricolo (si è passati dal 4,4% degli occupati nel 2005 al 7,1% del 2011).

Nonostante la crisi, l’imprenditorialità immigrata cresce e sta diventando una realtà sempre più dinamica e rilevante: dal 2005 al 2011, il numero di imprenditori stranieri nelle Marche è più che raddoppiato, passando da 4.873 a oltre 10 mila, facendo registrare tassi di crescita ben superiori rispetto alla media nazionale.

 

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