Notiziario Caritas Diocesana
Notiziario Caritas Diocesana
Uno dei pilastri del Servizio Civile é la formazione.
E' per questo motivo che i ragazzi in S.C. con la Caritas hanno visitato la Comunità di San Claudio, una bellissima realtà nel territorio della nostra Diocesi, nella quale l'attenzione alla persona ed un ambiente familiare permettono di combattere il disagio e l'esclusione dovuti alla malattia psichica.
Marco, impegnato nel progetto Le radici e le ali nella sede di Amandola, ci racconta quanto vissuto con gli altri ragazzi
La Comunità di San Claudio, immersa nel verde del comune di Corridonia, vive ormai in simbiosi col territorio da 14 anni.
Noi ragazzi del Servizio civile l’abbiamo visitata la mattina del 26 settembre e ne è valsa davvero la pena.
La comunità è quasi nascosta dietro la ben nota Abbazia ma quello che non si vede è quello che più conta!
Ma che cos’è, nello specifico? Una Casa-Famiglia, come l’hanno definita i 20 ospiti che vi risiedono e non una semplice comunità per persone con problemi psichiatrici.
Proprio loro ci hanno aperto la porta ed il cuore, senza vergognarsi, senza urlare, senza chiederci nulla.
La coordinatrice, Martina Monterubbiano, ci ha accolti nella sala riunioni insieme a dei ragazzi in cura e ad alcuni operatori.
Ottavio, Anna Maria, Sandro, Katia, Valentino, Francesca e gli altri, seduti in cerchio in mezzo a noi, ci hanno raccontato cos’è la comunità di San Claudio, la loro esperienza, la loro vita cambiata da quando sono entrati a far parte di questa famiglia. I più anziani hanno ricordato il periodo più difficile vissuto all’interno dei manicomi con cure e attività ben diverse da quelle che ricevono e svolgono ora.
Ognuno ha portato qualcosa di sé, con una simpatia ad una voglia di volersi raccontare che ci hanno commosso.
Martina ci ha spiegato le conseguenze del disagio psichico, come é strutturato il lavoro dell'équipe che lavora in questa comunità e come le cure alternative e l'attenzione alla persona riescano a ridurre con successo, il ricorso ai farmaci (sempre necessari e mai sostituibili totalmente).
Dopo il momento della pausa caffè giornaliera (sacra per gli abitanti e per gli operatori!), è iniziata la visita guidata della struttura: dalla cucina alle camere.
Ovviamente, le nostre guide sono stati gli stessi padroni di casa che ci hanno mostrato il loro mondo: chi ha un hobby specifico, chi lavora, chi svolge altri lavoretti.
Tutti sono impegnati nella cura della casa come in una vera famiglia.
Il gruppo è inoltre sempre attivo: si va in piscina o in palestra e da un paio d’anni si pratica anche il Nordik Walking, ossia la camminata veloce con degli appositibastoni, estremamente tonificante per anima e corpo (Martina ci ha raccontato, con un certo orgoglio, che il centro ha incluso questa attività fisica prima che fosse divulgata e conosciuta in tutto il mondo… un piccolo primato insomma!)
A conclusione della mattinata, ci è stato mostrato un filmato che racchiude la vita della comunità dalla sua nascita, nel 1998, al 2006.
Ci si è riproposti di tornare l’anno venturo, per gustare la realizzazione del video che manca, dal 2006 ai giorni nostri.
Marco
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