Il 13 novembre 2010 la Caritas Diocesana ha voluto sperimentare un nuovo modo di comunicare il proprio messaggio “Come testimoniare la carità nella comunità diocesana” attraverso tre linguaggi diversi:
- l’IMMAGINE con la mostra fotografica “ AI CONFINI DEL DISAGIO” di Mario Dondero, fotografo di fama nazionale ed internazionale;
- il CANTO e la MUSICA grazie al concerto del coro “Don Filippo Concetti” guidato da Gloria Strappa, che ha scelto brani in tema con la solidarietà e la fratellanza ispirata al Vangelo;
- la corretta INFORMAZIONE sulle POVERTA’ grazie alla relazione scientifica del prof. Emmanuele Pavolini, sociologo, docente all’Università di Macerata, sul tema “IL VOLTO DELLE POVERTA’ NELLE MARCHE”;
- Il MESSAGGIO EVANGELICO nelle conclusioni dell’arcivescovo mons. Luigi Conti.
Oltre alle persone sopra citate, referenti dei vari contributi, erano presenti: Mons. Vinicio Albanesi con il compito di coordinare la serata e don Pietro Orazi, che nella sua introduzione ha messo a fuoco appunto il tema della povertà e la necessità di coniugare insieme bisogni, risorse umane, risorse materiali, progettazione condivisa.
Lo scopo dell’evento era quello di:
- informare la popolazione sulla grave situazione umana ed economica che quotidianamente i volontari della Caritas si trovano a condividere con le “povertà estreme” esistenti anche sul territorio fermano, con chi si è impoverito in seguito alla crisi economica o a gravi problemi familiari, con chi è in grossa difficoltà per altri fattori (esempio: nuove dipendenze, gioco, consumismo, ecc.).
- fare il punto sui disagi crescenti nel nostro territorio e sulle difficoltà della Caritas e delle Associazioni ad essa collegate nel dare risposte adeguate;
- suscitare nelle comunità cristiane un maggior spirito di accoglienza e di condivisione con chi sta nel bisogno materiale, morale e relazionale adottando innanzitutto uno stile di vita sobrio e assumendo una responsabilità diretta nell’ambito del servizio.
- Rinnovare la disponibilità della Caritas diocesana e delle associazioni caritative a migliorare il lavoro di RETE già in atto con le istituzioni pubbliche e private del territorio, impegnate nel sociale.
Il rinnovamento dell’impegno cristiano per i tempi attuali e la reciprocità nella fraternità sono stati i fili conduttori della serata.
Il prof. Pavolini ha affermato che secondo i dati ISTAT negli ultimi 10 anni la povertà nella nostra regione è aumentata di poco, passando dal 5 al 7%. Questo significa che ancora regge la rete che abbiamo costruito attorno all’emergenza. Ma questa rete sta sopportando un peso sempre maggiore. Fino a quando reggerà? Nelle Marche, ma anche nel Fermano sono sempre di più gli italiani in difficoltà; tornano ai centri di ascolto gli immigrati che abbiamo assistito negli anni ’90, poi perfettamente integrati, oggi di nuovo in difficoltà. Secondo il docente circa il 25% delle famiglie marchigiane almeno per un anno nella vita incappa in situazioni di difficoltà, comprendendo anche un ceto medio che fino a ieri stava bene. Questo richiede che non solo si diano aiuti per l’immediato, ma che ci sia anche un accompagnamento delle famiglie nella gestione della quotidianità e delle risorse.
L’Arcivescovo mons. Luigi Conti nel suo intervento ha evidenziato la necessità di una autentica mentalità “diaconale”, di servizio gratuito nei confronti di chi soffre. Il disagio è la parola da cui partire, ma dobbiamo anche ripartire tutti dalla parola sobrietà, oggi dimenticata, dalla giustizia, dalla solidarietà. La povertà è anche una beatitudine evangelica: consiste nel riconoscere il proprio bisogno di salvezza e quindi porre la propria fiducia nell’unico Salvatore Gesù Cristo; ma essa non è assolutamente equivalente alla miseria, spesso frutto di ingiustizia, contro cui siamo chiamati quotidianamente a lottare. La Chiesa deve dare a tutti i poveri una parola evangelica di speranza.
Il fotografo Mario Dondero ha dichiarato: “Nelle stanze della Caritas ho fotografato grande umanità e gente generosa nel cercar di guarire il malessere che c’è; ho incontrato persone che cercano di cambiare qualcosa e meritano ben più di una foto”.
In sintesi l’incontro è stato ricco di contenuti, vario nei linguaggi, con l’invito rivolto a tutti ad una prassi di vita all’insegna della attenzione all’altro, della condivisione, della lotta alla povertà.
La Caritas riflette ed opera; deve essere “stimolo della comunità” perché metta in pratica sempre il comandamento dell’Amore.
Fermo 17 novembre 2010
L’Equipe diocesana CARITAS
La mostra fotografica può essere visitata da singoli e gruppi telefonando al 3477227891
