In passato il campanile ha avuto una funzione importante per le comunità che si riconoscevano in esso. Era un segnale per chi arrivava da lontano e indicava che lì c’era una comunità devota, un luogo di culto, un ospizio o una possibilità di avere cibo e ricovero. Gli abitanti del paese si raccoglievano e si riconoscevano nel loro campanile, simbolo di identità civile e religiosa. Il campanile della chiesa della Madonna della Misericordia del XVII° secolo era a vela con tre campane di differente misura e suono. Negli anni ’60 a causa di un grave stato di degrado ha subito un rifacimento in cemento armato senza che si sia tenuto conto della tipologia originaria. Il risultato ottenuto deludente e assolutamente non consono allo stile della chiesa, ha suscitato negli anni non poche perplessità negli abitanti di Altidona e nei numerosi turisti durante le loro escursioni nel territorio. Nel 2011 un residente del luogo si è offerto come sponsor per il rifacimento a regola d’arte del campanile stesso.
Il parroco don Chenni Gionni Parmigiani insieme ad un comitato di cittadini, ha accolto subito favorevolmente la lodevole iniziativa avviando il progetto fin dalle sue prime fasi.
La proposta di ristrutturazione è stata approvata dal Ministero per i beni e le attività culturali soprintendenza per i beni paesaggistici e architettonici delle Marche con sede ad Ancona. Il coordinamento del progetto è a cura del Geometra Vito Giostra nella sua qualifica di staff del Sindaco Dottor Graziano Pagliarini del Comune di Altidona, la Progettazione, Direzione Lavori e Contabilità è dell’Architetto Rosita Marziali di Porto Sant’Elpidio. Le foto indicano lo stato attuale e come sarà alla fine dei lavori la bellissima e storica “chiesolina” di Borgo San Giovanni.
Stefania Pasquali