Condividere la speranza

15 Novembre 2017

Ai parroci

Alle religiose – ai religiosi

Ai coordinatori delle Caritas

 

        Carissimi,

come negli anni precedenti, vi scrivo in vista del tempo liturgico di Avvento – Natale.

        La nostra Caritas Diocesana propone come tema di riflessione e di impegno:

“CONDIVIDERE  LA  SPERANZA”

 

       “Non è vero che finché c’è vita, c’è speranza, come si usa dire. Semmai è il contrario: è la speranza che tiene in piedi la vita, la protegge, la custodisce e la fa crescere… Se Dio è con noi, nessuno ci ruberà quella virtù, di cui abbiamo bisogno per vivere. Nessuno ci ruberà la speranza”. (Papa Francesco, udienza  27 settembre).

 

Abbiamo bisogno di coltivare la  speranza e condividerla  con chi è più in difficoltà.

         E’ passato più di un anno dagli eventi sismici che hanno sconvolto la vita di moltissime persone della nostra Diocesi e delle Diocesi vicine. L’emergenza non è finita, molte macerie sono ancora sul posto, molte sono ancora le “zone rosse” inaccessibili, le casette promesse arrivano molto a rilento e nel frattempo l’inverno incalza, una parte non insignificante di persone  è ancora ospitata in strutture recettive  della nostra zona costiera, molte chiese sono ancora inagibili e le comunità ecclesiali sono in strutture rimediate, la ricostruzione stenta a partire, l’attenzione dei media si è molto attenuata…

         Vedo il pericolo della disaffezione delle persone verso i propri paesi: costrette a vivere per lungo tempo altrove, non vedono il proprio futuro nel ritorno.

         Vedo il pericolo della perdita di speranza: i terremoti hanno distrutto molte certezze: la casa, il lavoro, le relazioni consuete nel paese…Il non vedere una soluzione all’orizzonte può portare alla perdita di speranza.

 

          In questa situazione qual è la missione della comunità cristiana? Coltivare la speranza e condividerla.

          Coltivare la speranza: pur nella difficoltà, nella provvisorietà delle strutture rinsaldare i vincoli di appartenenza, di fraternità; Dio non ci ha lasciato soli, ha mandato a noi il suo Figlio Gesù; Egli, venuto nel mondo, ha condiviso la povertà, la provvisorietà, l’esilio… Egli continua ad essere accanto a noi: questa è la radice della nostra speranza.

           Nel Vangelo di Matteo si legge che Gesù camminava sulle acque e diede anche questa possibilità all’apostolo Pietro;  in un primo momento camminò anche lui sulle acque, ma poi si impaurì e cominciò ad affondare; Gesù lo salvò ma lo rimproverò con queste parole: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (cfr Mt 14,22-33) Anche noi con la fiducia in Gesù, fatto uomo per noi, possiamo camminare sulle acque che rischiano di inghiottirci; pur nei ritardi della ricostruzione materiale, possiamo e dobbiamo ricostruire i legami umani e fraterni; con l’amore gli uni per gli altri, con l’attenzione ai deboli, con il servizio umile ai ragazzi e ai giovani (il nostro futuro!) possiamo tener viva la speranza e sostenere chi rischia di perderla.

 

         Un appuntamento importante:

Domenica 17 Dicembre: nelle parrocchie: Domenica della carità: giornata di sensibilizzazione di tutta la comunità all’impegno della carità.

Nel pomeriggio alle ore 15,30 a Fermo nel salone della Caritas Diocesana: incontro diocesano di tutti i volontari della Caritas; sarà presente il nuovo arcivescovo mons. Rocco Pennacchio.

 

                                                                                       Buon Cammino

 

Fermo 7/11/2017

                                                                                                                                   d.Pietro Orazi

                                                                                                 Direttore Caritas Diocesana

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