La Voce delle Marche
La Voce delle Marche è il periodico dell’Archidiocesi di Fermo dal 1892.
La decisione di fondare il giornale scaturì dalla riunione della Conferenza Episcopale Marchigiana del settembre 1891, con esplicito riferimento dell’Enciclica di Leone XIII “Etsi nos”, nella quale il Pontefice dichiarava la necessità per i cattolici di impegnarsi nel settore della stampa. Per oltre 117 anni, nonostante alterne vicende, La Voce delle Marche ha espresso l’esperienza della Chiesa locale e ha rappresentato uno stimolo alla formazione delle coscienze.
Fedeli al mandato ricevuto, si è voluto sintetizzare nel logo il significato profondo del settimanale: un cerchio e un triangolo sovrapposti: la comunità cristiana e il segno divino.
Far emergere nell’umanità quelle scintille nascoste di divino e mostrare il divino che si rivela nell’umanità.
Attualmente il giornale è pubblicato online.
Contenuti
La Voce delle Marche si propone come strumento di animazione cristiana del territorio. L’impegno è di leggere in senso positivo i dati che la realtà pone e di trasmettere i valori della nostra Tradizione, dando risalto al Territorio e alle Persone che lo abitano. Di fare opinione fuori dagli schemi del giornalismo locale.
Struttura
La foliazione è di 24 pagine settimanali, articolate nei seguenti settori: primo piano sulla tematica di copertina, con reportage, approfondimenti e commenti; Chiesa locale, corrispondenze dal territorio, economia e lavoro, scuola e giovani, recensioni cinema e libri, arte e cultura, spazio bambini.
Direttore Responsabile
La testata è diretta da Tamara Ciarrocchi (direttore@lavocedellemarche.it)
Redazione
Tamara Ciarrocchi è affiancata nel suo impegno da un comitato di redazione e da una rete di corrispondenti dal territorio.
Segreteria e Amministrazione
Telefono –
mail: abbonamenti@lavocedellemarche.it
Grati a don Emilio Tassi, Responsabile dell’Archivio Storico Arcivescovile e alla sua collaboratrice Pierangela (archiviostorico@fermo.chiesacattolica.it) per la generosa collaborazione che ci consente di trarre dalla ricchezza del passato un saggio fondamento per radicare il presente e auspicare il futuro.

