Archivio Notizie dalla Diocesi
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Alcune riflessioni di don Osvaldo Riccobelli, Delegato diocesano per il Giubileo, in vista dell’inizio dell’Anno Scolastico e del Giubileo del Mondo Educativo
Ripensare l’intelligenza per ripensare l’educazione: una società dove scuola, famiglia e Chiesa ritornino a collaborare (a patto di cambiare il metodo del loro approccio ai “piccoli”)
L’intelligenza non è semplicemente un processo mentale astratto, ma una facoltà incarnata, che nasce dal corpo e dal sentire. I Greci — attraverso il rapporto tra nùs (intelletto) e aísthesis (percezione sensibile), fino ad Aristotele — avevano intuito l’unitarietà tra mente e corpo, rifiutando una visione dualistica dell’uomo.
La fede cristiana offre una sintesi ancora più profonda: invita a integrare cuore, mente e spirito nel cammino educativo. Gesù lo esprime chiaramente: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22, 37). Nel dialogo tra scuola e fede, questa integrità diventa possibile e realizzabile.
* Scuola, neuroscienze e fede: un’alleanza necessaria
Oggi le neuroscienze ci insegnano che il cervello non opera attraverso schemi rigidi: emozioni, corpo e relazioni lo plasmano e lo condizionano. La neuroplasticità, in particolare, dimostra che il cervello è un organo in continua evoluzione, modellato dalle esperienze che facciamo. Giorgio Bonaccorso ha approfondito come l'esperienza rituale incida sulla dimensione emotiva e corporea, servendo il cervello che elabora tali emozioni per orientarsi. Per questo la scuola non può ridurre l’apprendimento a prestazioni o funzioni misurabili — serve un approccio complesso e dialogico.
La fede cristiana diviene alleata preziosa: ogni giovane è più della somma delle sue funzioni, è un essere con dignità, “tempio dello Spirito Santo” (1 Cor 6, 19), chiamato a una crescita integrale. Come afferma san Paolo, “Lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1 Cor 2, 10): la ricerca scientifica, se aperta, incontra la profondità del senso e della persona.
* Conosci te stesso: verso una sintesi profonda
L’antico “conosci te stesso” resta una delle radici più profonde dell’educazione. Ma la fede cristiana lo porta ancora più oltre: conoscere se stessi significa riconoscersi come amati da Dio. “Ora conosco in parte, ma allora conoscerò pienamente, come anch’io sono conosciuto” (1 Cor 13, 12).
In questo percorso, nùs e aísthesis trovano la loro sintesi nella scuola quando essa si apre alla dimensione spirituale, diventando luogo dove l’intelligenza e la sensibilità, la ragione e il cuore, convergono nell’esperienza interiore dell’allievo.
* Celebrazione: il luogo dove la sintesi avviene
La celebrazione liturgica — secondo Andrea Grillo — è un luogo insostituibile in cui forma (corporeità) e contenuto (interiorità) non si separano, ma si integrano pienamente. Grillo avverte del pericolo del formalismo (ritualità senza senso) e dell’intellettualismo (contenuto senza esperienza corporea), due abissi opposti che possono compromettere la vita cristiana.
Il rito autentico, infatti, è dove la parola diventa corpo e l’ascolto diventa incarnazione: la Scrittura non è solo significato, ma si incarna nel gesto, nella celebrazione, nello spazio dell’incontro. È lì che nùs e aísthesis trovano una sintesi viva — attraverso il gesto, il simbolo, la parola proclamata.
La scuola che accoglie questa visione riconosce nella celebrazione un luogo educativo: un tempo in cui il giovane sperimenta l’unità tra pensiero e sentimento, tra interiorità e corporeità, e dove il senso prende forma.
* La sfida formativa contemporanea
La sfida del tempo presente è trasformare la scuola in spazio creativo e capace di integrare filosofia, neuroscienze e fede. Non basta trasmettere contenuti: bisogna promuovere persone che imparino a pensare, sentire, credere e giudicare.
La fede cristiana, in dialogo con la cultura e la scienza, offre ai giovani il contesto in cui poter trovare sé stessi e sviluppare una vita integrale. “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono” (1 Ts 5, 21): la scuola diventa luogo di discernimento, di crescita interiore e di rispetto della dignità personale.
L’educazione integrale, allora, passa attraverso quell’alleanza tra insegnamento, esperienza di fede e celebrazione, recuperando l’unità dell’umano nell’orizzonte della verità, della libertà e della pienezza dell’essere.
don Osv. Riccobelli
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Note
* 1 Per approfondimenti sugli studi di Andrea Grillo sul rapporto tra la teologia e l’azione rituale, si veda: “Liturgia fondamentale. Una introduzione alla teologia dell’azione rituale”, Cittadella Editrice, Assisi 2022.
* 2 Per gli studi di Giorgio Bonaccorso sul dialogo tra liturgia, neuroscienze e coscienza, si veda l'opera a più voci “Coscienza e neuroscienze. Una sfida all’umano”, Cittadella Editrice, Assisi 2024, e l'approccio alla liturgia come “esperienza somatica” esplorata nelle sue conferenze e pubblicazioni.
Puoi trovare un approfondimento sull'argomento in questo video di una conferenza di Giorgio Bonaccorso “Neuroscienze e Teologia - Incontro con Matteo Caleo e Giorgio Bonaccorso”
(26/03/2019).
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Presso la chiesa di Santa Maria a pié di Chienti