Il pensiero del giorno
Il pensiero del giorno
Nella prima lettura Giacobbe dal suo letto di morte benedice i suoi dodici figli.
Le parole pronunciate in questa occasione sono sacre esse sono una profezia per ognuno dei figli.
L’attenzione va sulla benedizione che riceve Giuda. Giuda te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici. . . Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone dal comando tra i suoi piedi, finchè verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli. Queste parole sono riferite al Re Davide ma anche e sopratutto a Gesù Cristo, il Messia.
In Lui noi tutti diventiamo eredi della benedizione e tutti i popoli lo diranno beato.
Regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine. . .ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri. Il salmo 71 ci ricorda che Gesù è il Re potente, ma è un re che si è fatto servo dei poveri per amore.
Nel Vangelo di oggi troviamo la genealogia di Gesù. Sembra un testo arido, fatto solo di una lunga serie di nomi, invece è un testo importante in cui vediamo come la volontà di Dio di salvare il suo popolo si intreccia con la storia dell’uomo segnata soprattutto dalla fragilità e debolezza. Sono indicate le 14 generazioni che vanno da Abramo a Davide, le 14 che vanno da Davide fino alla deportazione e le 14 che vanno dalla deportazione in Babilonia a Gesù Cristo.
Abramo ricorda l’elezione, è Dio che prende l’iniziativa e in Abramo benedice tutti i discendenti. Il re Davide ricorda lo splendore del Regno e le promesse messianiche. L’esilio segna la fine della casa di Davide, la schiavitù babilonese e il riscatto operato da Dio con la redenzione.
Nella genealogia compaiono 4 nomi di donne: Tamar (un’imbrogliona che per avere una discendenza inganna Giuda suo suocero), Raab (una prostituta), Rut (una straniera) e Betsabea (la donna con la quale Davide adulterò). Esse stanno ad indicare che la salvezza di Dio è aperta a tutti anche a coloro che non fanno parte del popolo di Israele e ai peccatori. L’elenco dei nomi termina con Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
Siamo chiamati ad accogliere l’amore che il Padre ci offre in Gesù Cristo a non scandalizzarci delle nostre miserie e delle miserie che vediamo all’interno della Chiesa e a ripetere con fede l’antifona di questo giorno:
O Sapienza che esci dall’Altissimo e tutto disponi con forza e dolcezza: viene a insegnarci la via della vita.
A cura delle Monache Benedettine di Monte San Martino
Eventi dalla diocesi
In Cattedrale
Domenica 21 settembre 2025, dalle ore 15.30, celebreremo a Fermo il giubileo del mondo educativo, promosso in modo particolare dal Coordinamento oratori fermani, dall’Ufficio catechistico, dall’Ufficio di pastorale familiare, dall’Ufficio di pastorale giovanile, dall’Ufficio di pastorale vocazionale, dall’Ufficio per l’educazione, scuola e università, dall’Ufficio per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. I dettagli organizzativi saranno comunicati in seguito.
Mercoledì primo ottobre 2025, alle ore 21.15, presso la chiesa dell’Emmanuele a Trodica di Morrovalle, ci sarà un momento di aggiornamento pastorale condiviso tra presbiteri e laici sul tema: Il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti (RICA): per una visione storica, teologica e pastorale. Interviene don Emanuele Piazzai, direttore dell’ufficio catechistico regionale.