rosone

Uccidete, uccidete…mentre i martiri cristiani oggi risorgono.
UN   VIDEO SHOCK, DA FAR RABBRIVIDIRE…
 
Tra lo stordimento generale dovuto ai nostri programmi televisivi, agli scandali, alla politica senza etica; nel cuore del mondo, in IRAQ, si sta consumando un’immane tragedia.
Uomini, donne, bambini e anziani che per la “vera” testimonianza della fede vengono massacrati, mentre noi, cristiani occidentali, abbiamo la testa altrove.
Il filmato è veramente duro, ma è la testimonianza di quei martiri che fa ancora dire alla nostra chiesa: “Cristo non si è sacrificato invano”.
Probabilmente qualcuno storcerà il naso, per le immagini forti, per il sangue, per tutti quei morti.
Ma …sapere e conoscere è fondamentale e, permettetemi, educativo e catechetico.
Seguite con attenzione quella ragazza irachena che racconta 5 ore di terrore, agonia e morte. Tutto ciò avviene nel mostro mondo, sotto i nostri occhi; spesso velati da veline televisive, tra “Il Grande Fratello” e “X Factor”.
Uniamoci alla preghiera che il Papa ed i Vescovi hanno indetto per Domenica 21 novembre, nella solennità di Cristo Re, proprio per quei martiri e per la pace in quella terra.
 
Uniti in Cristo ed ai suoi martiri
 
Achille Natali
Commenti dei lettori
1 commenti presenti
  • Stefania

    18-11-2010 09:06 - #1
    Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa Commento sul Salmo 121 « Gerusalemme, se avessi compreso anche tu, la via della pace!» « O Gerusalemme, sei costruita come una città ! I nostri piedi si fermano alle tue porte » (Sal 121, 2-3). Perché tutto è saldo laddove non passanulla : vuoi essere saldo e non passare mai ? Corri verso questa città, verso la Gerusalemme nuova dove tutto è saldo... « O Gerusalemme, la pace sia nella tua fortezza ! (v. 7). O città che si costruisce partecipando all'essere stesso di Dio, la pace sia nella tua fortezza. La tua fortezza e la tua stabilità, sono il tuo amore, « l'amore forte come la morte » (Ct 8, 6). L'amore distrugge ciò che siamo stati, affinché diventiamo ciò che non eravamo, per integrarci nella città e stabilirci in Dio : « Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio » (Col 3, 3), in Gerusalemme dove Dio è Sorgente inesauribile, l'Essere stesso, della cui stabilità parteciperà tutta la città.
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