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25 luglio 2009: I° Notte Bianca Spirituale

dare al tempo della notte un nuovo senso

Sabato scorso il centro dei Missionari della Consolata di Santa Maria a Mare, in collaborazione con la Pastorale Giovanile della Diocesi di Fermo, hanno organizzano per la Festa di Sant’Anna una grande veglia notturna per giovani ed adulti: la “I° Notte Bianca Spirituale”.
Diversi sono stati i momenti di preghiera, riflessione e condivisione, alternati ad attività ricreative ed di animazione. Dalla mezzanotte di sabato 25 luglio sino all’alba della domenica successiva, il Santuario di Santa Maria a Mare si è vestito di una luce nuova. Infatti, accogliendo le indicazioni del Vescovo, i giovani della Vicaria di Porto San Giorgio hanno sperimentato per la prima volta questo insolito modo di vivere e condividere la fede, dando al tempo della notte un nuovo senso. La veglia si è poi conclusa con una fiaccolata e la celebrazione della Santa Messa alle prime luce del giorno presso la spiaggia del camping Gemma.
Il primo momento è stato vissuto dai presenti a luci spente, avvolti dal buio ma rincuorati dalla prima importante riflessione, quella sulla notte. Questo è il momento in cui tutto si trasforma, più pauroso, dove ci sentiamo indifesi e smarriti. Infatti, quando il buio ci circonda e ci opprime, istintivamente sentiamo la necessità di trovare una fonte di luce e di calore che ci illumini e ci rassicuri. Così anche nei momenti della nostra vita in cui ci ritroviamo nelle tenebre, avvertiamo il bisogno di trovare un aiuto che possiamo scoprire solo se ci abbandoniamo in Cristo, “la vera luce che illumina ogni uomo”.
Nel corso della notte è stato poi affrontato un tema forte, sentito, compagno di molte notti per tanti giovani e non: l’alcool. Una piaga sociale che colpisce tutti e li incatena dentro ad una spirale fatta di dipendenza che porta solo verso all’autodistruzione. Il fatto che sempre più siano i giovani a avvicinarsi all’alcool, testimonia quanto oggi gli adolescenti siano, in un periodo della vita caratterizzato dalla ricerca di un ideale da seguire, abbandonati a se stessi, e, non riuscendo a trovare un sostegno, cercano di colmare il vuoto abbandonandosi a comportamenti distruttivi. Ciò che manca loro è dunque un punto di riferimento, una luce che li illumini e che riempia la loro vita di vera gioia.
Dopo questo intenso momento, è giunta inesorabilmente l’alba. Emily Dickinson scriveva: “A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell’aurora”. Oggi dobbiamo sentirci cosi: eletti. L’aurora è la parte del giorno che più spesso ci sfugge. Nella durata del mattino siamo felici perché ha concentrata in sé la luce del giorno e durante l’alba il cuore fa un battito in più perché si gonfia di speranza, porta la promessa che anche oggi il sole sorgerà dopo la notte. L’uomo vive perennemente aspettando che arrivi il sole, ma quando tutto va bene e la vita scorre senza ostacoli non chiede mai aiuto a Dio, la superbia gli impedisce di vedere oltre il suo naso. E’ solo nel momento in cui intravede nel buio dei suoi problemi e paure, una piccola luce, una piccola speranza, che si affida e ringrazia veramente il Signore.
Con queste parole è iniziata la celebrazione eucaristica conclusiva in riva al mare. Numerosi i giovani presenti desiderosi di incontrare il Signore, la vera luce del mondo.
Un bilancio più che positivo per la prima Notte Bianca Spirituale della nostra Diocesi.

 

Renato Francesco Maizza

Missioni Consolata

 

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