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Una chiesa “ritrovata” grazie alle firme e all’impegno dei parrocchiani
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La ricostruzione e restauro della chiesa del SS. Sacramento e Rosario a Grottazzolina è una delle opere al centro della nuova campagna informativa della CEI

72Non è mai solo una firma. È di più, molto di più. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo della firma: un semplice gesto che vale migliaia di opere.

La campagna, on air dall’8 maggio, racconta come la Chiesa cattolica, grazie alle firme dei contribuenti riesca ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Così un dormitorio, un condominio solidale, un orto sociale diventano molto di più e si traducono in luoghi di ascolto e condivisione, in mani tese verso altre mani, in occasioni di riscatto.

 

“L’obiettivo della campagna 2022 – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è dare ancora una volta voce alla Chiesa in uscita motivata da valori che sono quelli del Vangelo: amore, conforto, speranza, accoglienza, annuncio, fede. Gli spot ruotano intorno al ‘valore della firma’ ed ai progetti realizzati grazie ad essa. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Dietro ogni progetto le risorse economiche sono state messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari, spesso il vero motore dei progetti realizzati”.

 

Gli spot mettono al centro il valore della firma: un segno che si trasforma in progetti che fanno la differenza per tanti. Come è accaduto a Grottazzolina dove la Chiesa del SS. Sacramento e Rosario, da tempo inagibile,è stata restituita alla cittadinanza continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future.

Dichiarata inagibile dal 2016, la chiesa del paese è stata chiusa per 4 anni a causa di una serie di lesioni profonde che avevano fortemente compromesso la struttura.

Il piccolo paese marchigiano, in provincia di Fermo, è caratterizzato, con poche moderne eccezioni, dalla muratura in “mattone fermano a faccia vista”, arte in cui erano molto abili i muratori di Grottazzolina e che li ha resi celebri. Questa tecnica, sviluppata tra il XVIII e il XIX secolo, contraddistingue le facciate delle case della classe borghese ed i portali delle chiese come la parrocchiale di San Giovanni Battista e la chiesa del SS. Sacramento e del Rosario.

Quest’ultima, eretta nella seconda metà del '700 dalle due confraternite a cui è intitolata, dalla semplice pianta rettangolare absidata, presenta una tradizionale facciata a cortina di mattoni, organizzata con coppie di paraste su due ordini sovrapposti. Sei alte finestre consentono alla luce di inondare l'interno, compiutamente e armonicamente decorato nel secondo '800 da Luigi Fontana. Viene così valorizzato ogni dettaglio, cromatico e plastico, stabilito dall’artista nell'unitarietà dello spazio. Un gioiello architettonico, nel cuore del borgo, che rappresenta il riferimento principale per il culto.

“La Chiesa del Santissimo Sacramento e Rosario è stata fortemente danneggiata nella zona sommitale - spiega la dott.ssa Alma Monelli, incaricato dell’Arcidiocesi di Fermo per i beni culturali, nel filmato di approfondimento disponibile al link https://www.8xmille.it/progetti/2022/ricostruzione-e-restauro-chiesa-del-ss-sacramento-e-rosario nella copertura e nelle volte.  Anche l'apparato decorativo della Chiesa, molto ricco ed importante era stato compromesso. Dopo quattro anni di chiusura, finalmente, nel 2020 grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica abbiamo potuto avviare i lavori di restauro che, in meno di un anno dal dicembre 2020 al settembre 2021, ci hanno permesso di riappropriarci della nostra splendida chiesa, espressione della memoria storica del nostro paese”.

 

L’intervento, principalmente strutturale, ha previsto il rifacimento totale della copertura ed il consolidamento di camorcanna e strutture murarie; il restauro ha rappresentato anche l’occasione per adeguare gli impianti e intervenire sulla ricca superficie pittorica e decorativa.

 “Questo luogo aveva ed ha ancora in sé un grande spazio negli affetti dei Grottesi – spiega il parroco Don Alfredo-  perché questa chiesa ha segnato le tappe fondamentali della loro vita sacramentale, spirituale e culturale. Proprio per procedere all’impegnativo restauro abbiamo pensato, nei primi mesi del 2019, di passare per la via dell'8xmille”.

Grazie a 411mila euro provenienti dalle firme degli italiani, ai quali si sono affiancati l’impegno finanziario locale e la generosità della comunità, la chiesa è stata restituita in tempi brevi alla cittadina ed ai fedeli.

“L’urgenza dell’intervento è stata sottoposta all’attenzione del nostro Arcivescovo, Mons. Rocco Pennacchio conclude la dott.ssa Monelli – che non ha esitato a sostenere la richiesta dei fondi 8xmille che, tuttavia, pur costituendo un contributo prezioso, coprono fino al massimo del 70% dei costi di consolidamento e restauro. Era necessario reperire altri fondi, 280.000 euro: la sensibilità e la generosità della comunità tutta sono state determinanti. L’importo era ed è considerevole in relazione al numero contenuto di abitanti della cittadina, solo 3.380”.

 

Con impegno notevole, le famiglie hanno liberalmente contribuito e, grazie anche al sostegno di piccole e medie attività artigianali e industriali del territorio, è stato possibile onorare tutti gli impegni economici assunti.

“Qual è il simbolo più importante di un piccolo paese se non la Chiesa?  Noi viviamo in un mondo dove sono molto importanti i simboli e, se questo vale per tutti, lo è a maggior ragione per le piccole comunità, come può essere un paese come Grottazzolina che ha poco più di 3.500 abitanti – spiega Gianfranco parrocchiano - Si immagina qualcosa di aleatorio che può interessare sempre gli altri. Invece noi qui abbiamo visto che ha interessato noi, l'abbiamo toccato con mano e questo veramente non ci ha reso solo felici, ma qualcosa di più”. “Ritornare dopo tanto tempo in questi luoghi a noi cari ci ha permesso – aggiunge Arianna parrocchiana - di godere di nuovo delle bellezza di quello che ci viene donato che tante volte diamo per scontato”.

La riapertura della Chiesa è stato motivo di gioia per l’intera comunità parrocchiale come si evince dallo sguardo felice del giovane parrocchiano Gianmario che, parlando della sua Chiesa, sottolinea “La prima volta che l'ho vista è stata una cosa bellissima”.

Uno sforzo collettivo, una sinergia tra le diverse realtà del paese, ha consentito, dunque, di recuperare un patrimonio unico, continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future.

 

Disponibile sia sul sito 8xmille.it che nel relativo canale YouTube il video relativo alla Chiesa del SS. Sacramento e Rosario racconta attraverso la testimonianza di Don Alfredo, della responsabile dei beni culturali della Diocesi e dei parrocchiani il rilievo di un restauro che ha riconsegnato a fedeli e visitatori un antico gioiello.

Il video può essere condiviso dal canale YouTube 8xmille al seguente link:

https://youtu.be/j_sOEYrb7VM

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