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Il Papa spera in una "primavera eucaristica" in tutte le parrocchie

Santa Giuliana di CornillonNel parlare di Santa Giuliana di Cornillon, religiosa vissuta tra il XII ed il XIII secolo

ROMA, mercoledì, 17 novembre 2010 (ZENIT.org).- Questo mercoledì Benedetto XVI ha auspicato che la “primavera eucaristica” in atto nella Chiesa “si diffonda sempre più in tutte le parrocchie”. Lo ha fatto durante l'Udienza generale dedicata a santa Giuliana di Cornillon (1191-1258), una monaca agostiniana belga.

Nella sua catechesi, di fronte ai circa 12000 fedeli riunitisi in piazza San Pietro, il Papa ha ricordato la figura di questa santa che contribuì all’istituzione della festa del Corpus Domini, fissata per il giovedì dopo l’Ottava di Pentecoste.

Rimasta orfana a 5 anni, santa Giuliana fu affidata alle cure delle monache agostiniane. A sedici anni ebbe una prima visione, che presentava “la luna nel suo pieno splendore, con una striscia scura che la attraversava diametralmente”.

“Il Signore – ha spiegato il Papa – le fece comprendere il significato di ciò che le era apparso. La luna simboleggiava la vita della Chiesa sulla terra, la linea opaca rappresentava invece l’assenza di una festa liturgica, per l’istituzione della quale era chiesto a Giuliana di adoperarsi in modo efficace: una festa, cioè, nella quale i credenti avrebbero potuto adorare l’Eucaristia per aumentare la fede, avanzare nella pratica delle virtù e riparare le offese al Santissimo Sacramento”.

Santa Giuliana parlò della visione alle autorità ecclesiastiche ma subì “la dura opposizione di alcuni membri del clero”. Dopo alcune perplessità iniziali, l’allora Vescovo di Liegi (nell'attuale Belgio), mons. Roberto di Thourotte, accolse la proposta di Giuliana e istituì per la prima volta nella propria diocesi, nel 1246, una festa in onore del Santissimo Sacramento.

La festa si diffuse poi rapidamente, grazie anche all’impegno del fiammingo Giacomo Pantaleone di Troyes, in seguito eletto Papa col nome di Urbano IV (1261-1264), che volle istituirla come Solennità chiedendo, ha raccontato Benedetto XVI, “ad uno dei più grandi teologi della storia, San Tommaso D’Aquino, di comporre i testi dell’ufficio liturgico” del Corpus Domini.

“Essi – ha continuato –, ancor oggi in uso nella Chiesa, sono dei capolavori, in cui si fondono teologia e poesia. Sono testi che fanno vibrare le corde del cuore per esprimere lode e gratitudine al Santissimo Sacramento, mentre l’intelligenza, addentrandosi con stupore nel mistero, riconosce nell’Eucaristia la presenza viva e vera di Gesù, del suo Sacrificio di amore che ci riconcilia con il Padre, e ci dona la salvezza”.

“Vorrei affermare con gioia – ha continuato il Papa – che oggi nella Chiesa c’è una primavera eucaristica: quante persone sostano silenziose dinanzi al Tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù!”.

“È consolante sapere – ha sottolineato – che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza di pregare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Penso, ad esempio, alla nostra adorazione eucaristica in Hyde Park, a Londra. Prego perché questa primavera eucaristica si diffonda sempre più in tutte le parrocchie, in particolare in Belgio, la patria di santa Giuliana”.

“Cari amici – ha detto ancora –, la fedeltà all’incontro con il Cristo Eucaristico nella Santa Messa domenicale è essenziale per il cammino di fede, ma cerchiamo anche di andare frequentemente a visitare il Signore presente nel Tabernacolo!”.

“Guardando in adorazione l’Ostia consacrata, noi incontriamo il dono dell’amore di Dio, incontriamo la Passione e la Croce di Gesù, come pure la sua Risurrezione”, ha poi concluso.

Al termine dell'Udienza generale, il Pontefice ha quindi benedetto la nuova regia mobile del Centro Televisivo Vaticano per riprese televisive in alta definizione, presentata martedì in conferenza stampa. Presente per l'occasione anche mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Inoltre il Papa si è incontrato con una delegazione di Caritas italiana-Migrantes che gli ha donato una raccolta di dossier statistici sull’immigrazione pubblicati dai due organismi tra il 2000 e il 2010.
 

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