Archivio Notizie dalla Diocesi
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La celebre tela intitolata "Et in Arcadia ego" suscita nel visitatore una profonda riflessione sulla morte
Il 4 agosto è stata inaugurata nel museo di Fermo la mostra del quadro “Et in Arcadia ego”, opera del Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto “Il Guercino”: 1591-1666). Un’ampia e dotta presentazione ha illustrato valore e caratteristiche del quadro.
Ne parliamo ora, dato che l’opera resta esposta nel museo fino al 4 novembre e merita una riflessione su di essa. E’ un quadro di fronte al quale si resta perplessi nel coglierne il significato. Due persone guardano e contemplano un teschio. I loro sguardi sono interroganti, paragonabili a quelli della tela “Il figliol prodigo” dello stesso Guercino. Forse nei loro sguardi è espressa tutta la perplessità che proviamo noi mortali di fronte a un teschio, cioè di fronte alla morte. Forse è espresso anche il messaggio che la morte impera anche nell’Arcadia, ritenuta nella tradizione culturale regno della gioia e della serenità. Credo che ogni visitatore della mostra è invitato e sollecitato a porsi in atteggiamento di riflessione di fronte alla morte e alla fine di tutto, superando tutte le fallaci illusioni che la vita può suscitare dentro di noi. E’ per questo motivo che ora invitiamo chi ancora non lo avesse fatto a vedere il quadro esposto nel museo.
Mons. Duilio Bonifazi
Direttore Ufficio Diocesano Cultura, Università, Scuola
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