Archivio Notizie dalla Diocesi

Sto leggendo lentamente (per assimilarla meglio) l' Esortazione apostolica di Papa Francesco. Più che di una Esortazione, ho l'impressione che abbia, sin dai primi capitoli, lo spessore e la sostanza di una Enciclica e di un indirizzo programmatico per tutta la Chiesa. Dopo aver notato che alcuni cristiani "hanno uno stile di Quaresima senza Pasqua" e "di conseguenza un evangelizzatore non dovrebbe avere costantemente una faccia da funerale", il Papa contrappone la gioia effimera offerta dalla "società tecnologica" alla "GIOIA della Salvezza" con una serie di riferimenti del Vecchio e Nuovo Testamento. L'evangelizzazione deve essere scevra da ogni attivismo e ansia, non è "un compito eroico" perchè "l'opera è prima di tutto sua" (di Gesù), l'iniziativa è sempre di Dio.Però la Chiesa deve essere in "uscita", "una costante uscita verso le periferie" ed essere chiesa in uscita significa "tenere le porte aperte" e stare "in contatto con le famiglie ". Il Papa inoltre si sofferma "sulle diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale" che se condotte e armonizzate dallo Spirito Santo possono far crescere la Chiesa. Una "dottrina monolitica" è deleteria e bisogna porre attenzione nell'esprimere "le verità di sempre" affinchè mantengano una "permanente novità". Continuerò la lettura e invito tutti a farlo. Mi rammarico di aver fatto queste considerazioni suggerite dalle prime pagine dell'Esortazione perchè sono consapevole che non si deve sintetizzare e svilire il documento. L'unica cosa che possiamo fare è leggerlo attentamente. Angelo Talamonti diacono