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La TV dedicata ai bimbi

l'iniziativa suscita diverse perplessità

Suscita dibattito in Italia la nascita di una “Baby Tv”, dedicata ai bimbi da 0 a 3 anni, proposta dal canale Fox su Sky. Tanti gli interrogativi posti da esperti di media, associazioni di genitori e medici. Roberta Gisotti ha intervistato il prof. Gianni Bona, vicepresidente della Società italiana di pediatria (Sip):

 

D. – Ci si chiede se questa Tv indurrà i genitori a lasciare ancora più tempo i figli in tenera età davanti alla scatola magica, certi di farlo in sicurezza…


R. – Si può fare una considerazione generale: al di sotto dei tre anni non è facile identificare un tipo di messaggio che possa essere veicolato dai bambini senza che ne traggano poi delle conseguenze che possono anche essere negative. Questo rimane sicuramente una grande incognita, anche perché se, come sembra, sono messaggi molto brevi, questi messaggi possono determinare degli effetti, permettetemi di dire, devastanti se vengono mal compresi da un bambino piccolo.


D. – Di questa Tv si dice con orgoglio che non avrà pubblicità, ma si è poi saputo che il marchio “Baby Tv” sarà presente nei negozi che vendono prodotti per l’infanzia…


R. – Qualunque genitore credo che dovrà valutare quelli che possono essere gli effetti indiretti, cioè di qualche tipo di pubblicità occulta che possa nascere da certe visioni e dall’effetto di queste visioni su un bambino che ha meno di tre anni.


D. – Questo tempo a disposizione dovrà essere comunque limitato nel tempo. Il rischio poi di avere una televisione che va in onda 24 ore su 24 potrà indurre gli adulti a lasciare i bambini incustoditi per ore e ore…


R. – Il fatto di cominciare ancora più precocemente non può assolutamente escludere la possibilità di creare ancora più precocemente una sorta di dipendenza che noi riteniamo tale quando non consente al bambino o al giovane di esporsi per meno di due ore al giorno.


D. – Spesso si sente dire da genitori, nonne e babysitter che il bambino non mangia se non gli si accende la televisione. Anche questo può provocare dei problemi?


R. – Diciamo che questo crea ancor più dipendenza e secondo un duplice aspetto: crea una dipendenza dalla televisione e, in qualche modo, un collegamento della televisione al cibo. Per cui è doppiamente negativo, perché fa aumentare l’introito alimentare e nello stesso tempo fa aumentare l’esposizione ad un mezzo che comunque, pur con tutti gli aspetti educativi che contiene, non è certo l’ideale.


D. – Quindi è d’obbligo la prudenza ed il buonsenso?


R. – Direi più che mai, perché al di là delle funzioni educative che può avere uno strumento come la televisione, credo che in questi estremi – come quello di cui stiamo parlando – debba essere valutato con una prudenza ancora superiore rispetto a quella che abbiamo tutti i giorni verso i bambini più grandi.

 

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