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Il pensiero del giorno

Domenica I Settimana di Avvento :Vegliate!

Con il tempo di Avvento inizia l'anno liturgi¬co. È un tempo di attesa e di preparazione al Natale, che commemora la prima venuta di Gesù nella storia umana; la Chiesa, in questo spazio di tempo, prepara lo spirito dei fedeli anche all'attesa della venuta del Figlio di Dio alla fine dei tempi. "La Chiesa, celebrando ogni anno la liturgia dell'Avvento, attualizza l'attesa del Messia:  mettendosi in comunione con la lunga preparazione della prima venuta del Salvatore,  i fedeli ravvivano l'ardente desiderio della sua seconda venuta" (CCC 524)
La tradizione della Chiesa parla anche di una triplice venuta di Cristo: la prima è quella storica che si è realizzata con la sua nascita a Betlemme; la seconda è quella sacramentale, che si attua nell'incontro personale con Gesù attraverso i sacramenti. La terza è la venuta escatologica, detta anche parusía, che avverrà alla fine dei tempi. L'Avvento, quindi, ha il grande compito di creare una coscienza escatologica, cioè di attesa orientata alle realtà ultime. Nelle domeniche di questo tempo nella liturgia sono proclamate le profezie messianiche dell'Antico Testamento; in particolare è letto il libro del profeta Isaia, il profeta della speranza di Israele; queste letture mettono in luce l'attesa che il popolo di Israele aveva del Messia Salvatore:
« ... un germoglio spunterà dal tronco di Iesse (pa¬dre di Davide), un virgulto germoglierà dalle sue radici » (Is 11,1)
« ... ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali susciterò a Davide un germo¬glio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra »  (Ger 23,5)
Durante l'Avvento è presentata la figura di Giovanni Battista, chiamato il precursore, poiché prepara la strada a Gesù; per questa sua missio¬ne è indicato dal Vangelo come il profeta dell'Altissimo (cfr. Lc 1,76). Giovanni nella sua predicazione richiama le folle all'attesa per la prossima venuta del Signore e invita alla conversione:
« In  quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!" » (Mt 3,1-2).
In questo tempo liturgico la vergine Maria è presentata come colei che fa la volontà di Dio e attende con fede la realizzazione delle promesse divine. Ella, portando nel grembo il Figlio di Dio, ha sperimentato in un modo tutto particolare la gioia e la speranza dell'attesa; gioia e speranza che si sono rafforzate, giorno dopo giorno, nel vedere i segni che Gesù operava durante la sua vita terrena.
L'Avvento è il tempo che deve far nascere in noi il desiderio di Gesù; è, in certo modo, l'attesa del Vangelo, cioè la buona notizia della venuta del Figlio di Dio per la nostra salvezza. Per questo l'Avvento dà voce alle attese spirituali che ci portiamo dentro, le quali superano e danno anche senso alle attese esclusivamente umane che viviamo quotidianamente: «Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate di essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace » (2Pt 3,14).
E il tempo che dà anche la giusta immagine della vita come pellegrinaggio da vivere nella gioia, nella pazienza e nella speranza verso il compimen¬to del « giorno del Signore »:
« Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! » (Fil 4,4-5)  
« ... siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina » (Gc 5,8)
Il cristiano, infatti, è colui che vive nel « già e non ancora », cioè nel regno di Dio già presente, inaugurato da Gesù con la sua prima venuta, ma non ancora compiuto in pienezza, che avverrà alla fine dei tempi, con la venuta definitiva di Gesù.
La liturgia dell'Avvento ci scuote dal torpore e ci invita alla vigilanza e alla preghiera, per accogliere il Signore con le lampade accese; in questo cammino di preparazione riecheggiano le parole di san Paolo: «E' ormai tempo di svegliarvi dal sonno... La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce » (Rm 13,11-12).
La vigilanza e la preghiera sono importanti per non farci distrarre dal clima consumistico che, in questo tempo, si respira per le strade e che può allontanare dal messaggio dell'Avvento, facendo¬ci cadere nell'indifferenza e nell'apatia spirituale. Il compito di questo tempo liturgico, quindi, è di creare in noi una coscienza vigile, aperta alla trascendenza e attenta ai segni, per cogliere la presenza di Gesù. L'attesa deve essere operosa, non passiva. Per fare questo dobbiamo far fruttificare i talenti che Dio ci ha donato, impegnandoci a testimoniare la nostra fede nella società, purificando il nostro cuore da tutto ciò che ci impedisce di accogliere Gesù in modo degno. «I cristiani, nel pellegrinaggio della vita presente, nascosti con Cristo in Dio e liberi dalla schiavitù delle ricchezze, mentre mirano ai beni eterni, con animo generoso si dedicano totalmente a estendere il regno di Dio e ad animare e perfezionare con lo spirito cristiano l'ordine delle realtà temporali. Nelle avversità della vita trovano la forza nella speranza,  pensando che "le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi" (Rm 8,18) »

Un pensiero per riflettere:

State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. (Mc 13,33)
Negli anni 60 i primi cristiani aspettano sempre e rischiano di stancarsi, perché non succede nulla. Marco invita così i suoi lettori del primo secolo a non lasciarsi prendere dal sonno ma a rimanere vigilanti, a spiare il ritor¬no del Signore. È importante vegliare  tanto più perchè nessuno sa in anticipo in quale momento il padrone  tornerà. Oggi, neppure noi sappiamo il momento, ma sappiamo che il Figlio dell’Uomo viene a noi attraverso gli affamati, gli assetati, i malvestiti, gli stranieri, i malati, i prigionieri…
E se il momento fosse ogni “oggi”?

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23 maggio 18:00

In Cattedrale

31 maggio 21:00

In Cattedrale

02 giugno 10:00

In Cattedrale

15 giugno 18:30

Presso il Santuario di Santa Maria della Misericordia di Petriolo, luogo giubilare pro hac vice

30 giugno

Presso la Casa Circondariale di Fermo, luogo giubilare pro hac vice

22 luglio 18:30

Presso la chiesa di Santa Maria a pié di Chienti a Montecosaro

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