rosone

La reintroduzione del Diaconato in Diocesi

La Chiesa che è in Fermo, nella fase preparatoria del XXXVII Sinodo diocesano, poi celebrato tra il 22 novembre 1992 e il 24 maggio 1994, aveva avviato un’indagine demoscopica volta a definire con la maggiore esattezza possibile le variazioni registrate negli ultimi anni, al fine di mettere a punto strategie pastorali più adeguate alla reale situazione e alle prospettive future.

La ricerca aveva messo in evidenza alcuni aspetti da tenere in particolare considerazione:

 

- una consistenza presenza di laici desiderosi di coinvolgimento o di maggior impegno nelle attività ecclesiali;

- un’accresciuta preparazione culturale degli stessi in ogni settore, compreso quello religioso dopo l’attivazione di Scuole di Formazione teologica;

- la progressiva diminuzione numerica, accompagnata dall’innalzamento dell’età media, del Clero diocesano;

- la necessità di adottare subito la formula “prevedere per provvedere”, con riferimento alla situazione nella quale la Chiesa fermana verrà a trovarsi nei prossimi decenni.

 

Aveva cominciato così a farsi strada, all’interno di un progetto mirato a formare un laicato idoneo ad assumersi l’onere di servizi ecclesiali nella nostra Chiesa particolare, l’idea di restaurare il ministero del diaconato nella sua forma stabile, analogamente a quanto stava avvenendo in altre diocesi.

La proposta, valutata a più riprese dagli organismi pastorali di vario livello, veniva accolta e fatta propria dall’Arcivescovo mons. Cleto Bellucci che, con lettera del 15 agosto 1986, comunicava ai fedeli l’avvio del cammino di preparazione al diaconato.

Quasi contemporaneamente la sede fermana dell’Istituto Teologico Marchigiano (ITM) registrava la nascita al proprio fianco di un Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSR) in grado di conferire sia il Diploma che il Magistero in Scienze Religiose a nome della Pontificia Università Lateranense: attivata per la formazione degli Insegnanti della Religione Cattolica, questa istituzione risultava utilissima per la preparazione teologica di base dei candidati al diaconato e alle diverse ministerialità ecclesiali.

 

            Individuata nella casa diocesana di spiritualità “Villa Nazareth” la struttura logistica di riferimento, il direttore mons. Armando Marziali veniva costituito Delegato vescovile per il diaconato. Questi, come primo atto, invitava i Parroci a segnalargli i nomi di adulti maturi disponibili ad accogliere la proposta di discernimento vocazionale. Da parte sua, attingendo alle conoscenze personali acquisite in decenni di attività pastorale nel settore giovanile, coinvolgeva nell’iniziativa i primi volenterosi rendendosi disponibile per la loro formazione spirituale.

Della preparazione teologica veniva incaricato mons. Gabriele Miola, vice-preside dell’ITM, il quale – per quanti erano impossibilitati a frequentare l’ISSR – progettava un’ apposita Scuola di Formazione al diaconato e ai ministeri laicali, della durata di otto anni, con lezioni concentrate nella giornata di sabato.

Con riferimento al futuro campo di attività ministeriale, ciascun candidato veniva invitato a verificare il proprio lavoro nella Parrocchia di residenza in vista della definizione di possibili conferme o rettifiche.

Nella Solennità dell’Epifania del 1998 si celebrava per la prima volta, a Villa Nazareth, il rito di ammissione tra i Candidati al diaconato; esattamente un anno dopo venivano istituiti i primi Lettori e infine, nell’Epifania del 1990, i primi Accoliti: pochi dal punto di vista numerico, ma punta avanzata di un bel gruppo di adulti in verifica vocazionale.

La prima ordinazione di un candidato così formato è avvenuta il 21 aprile 1991, quarta domenica di Pasqua, a Civitanova Marche: in realtà era stata preceduta da un’altra, a Francavilla d’Ete il 25 marzo 1990, a favore di un candidato proveniente da altra diocesi e qui stabilitosi per motivi di famiglia. La Diocesi aveva i suoi primi due Diaconi.

Negli anni successivi, fino al termine del suo mandato episcopale (21 settembre ‘97), mons. Bellucci ha proceduto ad altre ordinazioni portando a 9 il numero dei Diaconi.

L’Arcivescovo, mons. Gennaro Franceschetti, dopo una pausa di orientamento, ha ripreso le ordinazioni promovendo al diaconato altri 8 candidati.        

L’Arcivescovo, mons. Luigi Conti, ha indubbiamente investito moltissimo sul diaconato, provvedendo personalmente alla formazione permanente dei Diaconi, coinvolgendo le loro spose, avendo cura di seguire personalmente i candidati al diaconato e le rispettive spose. Durante gli undici anni di ministero episcopale a Fermo, ha ordinato ben 25 Diaconi.        

 

A seguito della partenza per il Cielo di alcuni ordinati e di alcune escardinazioni, oggi il numero dei Diaconi è di 36 di cui 1 celibe.

 

Questa evoluzione corrisponde a quanto avvenuto in altre Diocesi in ossequio ad un preciso assunto teologico: il diacono è collaboratore del Vescovo per il servizio alla Chiesa particolare.

 

 

Eventi dalla diocesi

20 aprile 09:00 - 12:00

A Villa Nazareth

21 aprile 16:00

Tutti i giovani della Diocesi sono invitati nella cripta della Cattedrale per un momento di condivisione e confronto

09 maggio 19:00 - 20:30

In Seminario

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